Verifica della resistenza ai raggi UV dei materiali plastici
Intemperie e radiazioni A norma DIN EN ISO 4892-2
La porzione UV-B dello spettro solare porta ad una limitazione delle proprietà meccaniche dei materiali plastici. Di conseguenza le siglature possono subire danni notevolmente diversi in base al tipo di plastica utilizzata. Per simulare un utilizzo di più anni in ambiente esterno, i materiali di siglatura vengono esposti ciclicamente a radiazioni UV e all'umidità. In questo modo vengono generate intemperie artificiali che ci danno l'occasione di testare le proprietà meccaniche e ottiche di un materiale. I materiali di siglatura di Phoenix Contact vengono immagazzinati sia in atmosfera secca che umida in presenza di raggi UV e testati secondo la norma DIN EN ISO 4892-2.
Verifica della resistenza chimica
Resistenza agli oli e alle sostanze chimiche A norma DIN EN ISO 175
Gli oli e le sostanze chimiche liquidi possono provocare reazioni fisiche o chimiche con ripercussioni negative sul materiale di base. In questo modo, le proprietà meccaniche di un materiale plastico e la resistenza della siglatura possono essere compromesse. Per evitare tutto questo, Phoenix Contact utilizza esclusivamente materiali plastici e materiali per la siglatura testati a norma DIN EN ISO 175.
Verifica della resistenza all'abrasione e allo strofinamento
Resistenza allo strofinamento A norma DIN EN ISO 61010-1 e DIN EN 62208
Negli ambienti industriali vengono utilizzati detergenti forti , ad es. nell'industria alimentare. Pertanto, la siglatura deve essere molto resistente, a seconda del campo d'impiego. Per garantire la resistenza alla pulizia, le siglature vengono sottoposte a un test di trattamento con isopropanolo, n-esano e acquaragia. A tale scopo un panno viene imbevuto con la sostanza chimica in questione e viene sfregato con una forza prestabilita per 30 s sul materiale di siglatura. Al termine dell'operazione la siglatura deve essere ancora ben leggibile. I materiali di siglatura Phoenix Contact soddisfano gli elevati requisiti in termini di resistenza allo sfregamento e allo strofinamento e possono essere quindi utilizzati in tutte le applicazioni.
Verifica della resistenza alla corrosione mediante camera climatica
Prova di resistenza alla corrosione A norma DIN 50018
La corrosione è la reazione di un materiale con l'ambiente che lo circonda che ne causa il cambiamento o il deterioramento. Ad esempio, i danni provocati dalla ruggine possono rendere illeggibili i materiali di siglatura o causarne lo smarrimento. Per verificare la resistenza ai danni causati dalla corrosione, i materiali vengono esposti per otto ore a condizioni climatiche variabili dell'acqua di condensa a +40 °C, in presenza di un'atmosfera contenente anidride solforosa. Nel corso del test viene a formarsi un'atmosfera acida. Successivamente i materiali vengono sottoposti a un controllo visivo microscopico. Tutti i materiali di siglatura utilizzati da Phoenix Contact soddisfano i requisiti posti da questa norma e sono resistenti agli agenti aggressivi.
Verifica della resistenza all'atmosfera corrosiva e salina
Nebbia salina A norma IEC 60068-2-11/-52
Soprattutto nella cantieristica navale e nelle applicazioni offshore le siglature devono essere resistenti all'atmosfera corrosiva e salina. Per garantire queste caratteristiche, la resistenza dei materiali viene testata in atmosfera corrosiva mediante nebbia salina. A tale scopo, i materiali vengono posizionati in una camera di prova e spruzzati con una soluzione di cloruro di sodio al 5% dosata con precisione, a una temperatura di +35 °C per 96 ore. Al termine del test viene effettuato un controllo visivo. I materiali di siglatura di Phoenix Contact soddisfano questi elevati requisiti e possono essere utilizzati anche in condizioni climatiche estreme.
Verifica della resistenza ai graffi
Resistenza ai graffi A norma DIN EN ISO 1518
A seconda del campo d'impiego, i materiali di siglatura sono soggetti a effetti meccanici. Con lo stilo per la prova di durezza Erichsen viene verificata la resistenza ai graffi delle siglature con carico localizzato o lineare. Tramite la tensione della molla, una forza definita viene trasmessa su una punta d'incisione. Infine viene eseguito un controllo visivo microscopico dei componenti da collaudare. Decisiva è la tensione della molla in presenza della quale lo stilo per la prova di durezza Erichsen lascia una traccia appena visibile. I materiali di siglatura Phoenix Contact soddisfano questi elevati requisiti meccanici.
Verifica della resistenza tramite test del nastro adesivo
Verifica della resistenza A norma DIN EN ISO 2409
Il test del nastro adesivo serve a verificare l'adesione di una stampa. A tal scopo, un nastro adesivo trasparente viene applicato sulla siglatura da controllare con una forza adesiva di 10 ± 1 N. In seguito, viene strappato dalla superficie con un angolo di 60° rispetto alla direzione di strappo, a una velocità di circa 1 cm/s. Dopo il test, il nastro adesivo non deve aver intaccato la stampa in alcun modo. I materiali di siglatura di Phoenix Contact soddisfano i requisiti di questa norma, sono resistenti e non contengono diluenti.
Verifica della forza adesiva con il metodo di prova FINAT 9
Verifica della forza adesiva Secondo il metodo di prova FINAT 1, 2 e 9
Il test FINAT serve a confrontare la forza adesiva delle etichette su diversi materiali di base. Per la verifica della forza adesiva di un'etichetta, su un materiale di base viene applicata un striscia di etichetta (25 mm x 175 mm) con una forza definita. I campioni di test vengono rimossi dopo un intervallo di attesa di 20 min e 24 h con un'angolatura prestabilita a 300 mm/min. La forza adesiva è espressa in N/25 mm. I test consentono di selezionare l'etichetta più adatta all'applicazione.
- FINAT 1: angolo di 180° e velocità di 300 mm/min
- FINAT 2: angolo di 90° e velocità di 300 mm/min
- FINAT 9: questo metodo di prova verifica l'adesione iniziale (loop-tack) di un'etichetta. Viene misurata la forza con cui un anello di materiale si separa da una superficie di prova standard a una determinata velocità.
Verifica dei requisiti dei gradi di protezione IP
Gradi di protezione A norma DIN EN 60529/ISO 20653
Condizioni ambientali e requisiti diversi rendono necessarie siglature classificate secondo i gradi di protezione IP. Questi vengono indicati con due cifre dopo l'abbreviazione IP: la prima descrive il livello di protezione contro la penetrazione di corpi estranei, la seconda la tenuta all'umidità. Il materiale di siglatura viene testato con l'aiuto di ugelli d'acqua.
Verifica della resistenza alle vibrazioni
Test delle vibrazioni A norma DIN EN 50155
In molte applicazioni e in particolare nella gestione intelligente del traffico, i materiali di siglatura sono soggetti a vibrazioni e urti. Per la riproduzione fedele alla pratica delle sollecitazioni da vibrazioni (ad es. nell'industria ferroviaria), i materiali di siglatura vengono sottoposti a frequenze e ampiezze crescenti e decrescenti. Questi vengono testati sui tre assi (x, y, z) ogni cinque ore e non devono subire danni né spostarsi. Tutti i materiali di siglatura di Phoenix Contact soddisfano gli elevati requisiti di resistenza alle vibrazioni.